Danza Bharata Natyam

Incontri mensili per adulti e bambini

Un’affascinante immersione nel ricchissimo patrimonio delle arti del movimento indiane, per conoscere, rafforzare e sperimentare il corpo e le sue capacità espressive. Oltre alle pratiche di risveglio e attivazione del respiro, della pelle e dell’apparato muscolo-scheletrico tipiche dello Yoga, la proposta si focalizzerà sulla pratica di sequenze ritmiche di movimento tipiche del teatro danza indiano, allo scopo di sensibilizzare alla relazione con la musica, gli altri e lo spazio circostante, esercitare memoria e sviluppare concentrazione e coordinazione.

Che cosa faremo:
A partire da esercizi propedeutici all’ascolto e all’osservazione del proprio corpo, degli altri e dello spazio, svilupperemo concentrazione,
equilibrio e rafforzeremo corpo e capacità percettive. Inizieremo a comporre le prime forme, cui seguiranno sequenze di movimenti armonici su ritmo (adavu), fino ad  arrivare a vere e proprie composizioni.
Gli allievi sperimenteranno nuovi modi di comunicazione e di relazione.

Il corso condotto da Daria Mascotto. Per informazioni chiama il 340 31 97 022

Takadimi Takajonu… Yoga Danzato per bambini!

DARIA DAMINI MASCOTTO è antropologa, operatrice ayurvedica, danzatrice e danzeducatrice,
diplomata in Danza Educativa e Sociale presso la Scuola Mousiké di Bologna
e in Massaggio Ayurvedico e Bharatanatyam presso Vellai Thamarai, Pondicherry, India.
Da anni si dedica alla pratica, alla ricerca, all’insegnamento e
alla diffusione della cultura delle arti del movimento presso centri pubblici e privati,
privilegiando sempre una prospettiva attenta all’evoluzione integrale
della persona e al benessere psicofisico. Da qualche anno vive tra Milano e Genova.
www.kishkindha-purnayoga.org
www.dariamascotto.blogspot.it

Il Bharata Natyam

Nato come danza rituale, preghiera e meditazione in movimento nell’ambito della millenaria tradizione induista, condivide un profondo legame filosofico con lo Yoga. Per molti secoli è stato eseguito come parte del rituale quotidiano del tempio dalle Devadasi, danzatrici e sacerdotesse, e solo nel Novecento è diventato un’arte scenica eseguita in tutto il mondo. Oggi, il teatro-danza indiano, è riconosciuto essere fra le più antiche e raffinate discipline corporee esistenti. Caratterizzato per complessità tecnica e formale, ricchezza ritmica, poetica, gestuale ed espressiva, lo stile Bharata Natyam, originario dell’India del Sud, pone l’accento sulla tensione dinamica, sulla geometria delle linee strutturali, sulle simmetrie e la coordinazione di ogni singola parte del corpo, oltre che sulla mimica facciale e l’esplorazione degli stati d’animo. L’acronimo Bha-ra-ta sta ad indicare le tre componenti fondamentali dell’arte: BHAva (stato mentale), RAga (scala melodica) e TAla (ritmo). Dall’unione di questi elementi scaturisce un linguaggio simbolico/analogico di forte impatto emotivo, capace di condurre il danzatore e lo spettatore all’estasi conosciuta in India come rasa (succo, seme, sintesi, sapore), stato mentale in cui il valore estetico diventa veicolo di crescita spirituale.

Dedicarsi allo studio del Bharata Natyam richiede tempo, concentrazione, il coraggio e la fiducia dell’abbandono, grande disciplina e dedizione. Nella pratica sono coinvolti in egual misura il corpo con le sue emozioni, sensazioni e immagini mentali; il visibile e l’invisibile; l’ideale e il reale. Attraverso il respiro si aprono i canali della vibrazione che genera il movimento, con l’esercizio fisico (adavu) si rafforza il corpo, si esplorano le sue linee, segmentazioni e possibilità di movimento. Si esercitano senso ritmico, equilibrio, memoria, coordinazione, presenza. Approfondendo il linguaggio simbolico delle mani (mudra), delle diverse posture (sthana) ed esercitando le espressioni del viso (abhinaya), si possono danzare fiori che sbocciano, animali nella foresta, si incarnano divinità, storie e leggende di una cultura millenaria. Il viaggio è innanzitutto dentro se stessi: il contatto con un immaginario dell’arte diverso da quello dominante ci permette di sperimentare nuove modalità di comunicazione e di relazione.

Testo tratto da http://dariamascotto.blogspot.it/p/sale.html